lunedì 27 febbraio 2017

Torta rustica alla zucca

      É da un po' che non pubblico ricette in questo spazio, eppure ne ho qualcuna in cantiere.... Preferisco decisamente fare altro e mi sta anche balenando l'idea di sdoppiare il blog! In attesa di capire che ne sará della mia vita virtuale, mi sono decisa a pubblicare questo rustico. Contavo di rifarlo per delle foto migliori ma, visto che ciò non avviene, mi sono decisa a postare ;) .... poi sarete voi a farlo più bello!




         Mi avevano regalato un bel pezzo di zucca gigante ed era risultata molto saporita. Ma era troppa e non sapevo come consumarla. Un'amica mi disse che l'aveva assaggiata in una torta rustica mischiata con ricotta e così ho deciso di farla procedendo a sentimento :D

Torta rustica di zucca e ricotta

Per la brisée
200 g farina 2
 50 ml olio d'oliva
Acqua necessaria a compattare, non ad impastare.

Mescolare gli ingredienti come al solito e far riposare
Nulla vi vieta di fare una normale brisée con burro e farina 00

Ripieno
  • Far appassire una cipolla in dadolata in olio d'oliva
  • Aggiungere circa 400 g di zucca affettata, salare, pepare, aggiungere alloro, timo, rosmarino o quello che preferite. Se necessario aggiungere poca acqua
  • Cuocere e far raffreddare. Frullare dopo aver tolto le spezie
  • Completare la purea di zucca con circa 400g di ricotta, 2 uova, parmigiano, cubetti di speck asciugati in padella che con la zucca ci stanno molto bene. E entualmente aggiungere sale
  • Stendere la pasta in una teglia da 26/28 cm di diametro e riempire col composto di zucca
  • Cuocere a 150° ventilato, altrimenti anche 180°





Alcune considerazioni: come vedete dalla foto qui sopra, il ripieno non ha un bell'aspetto. Questo é dovuto al fatto che, poiché era tardi e dovevamo mangiare, a un certo punto, mentre la torta era in cottura, ho rimescolato il ripieno per farlo asciugare più velocemente :((((. In realtá credo che sia meglio seguire i tempi fisiologici della sua cottura e ritrovarsi con un ripieno budinoso come in effetti stava venendo

      Sapore molro buono, da rifare certamente!

sabato 18 febbraio 2017

Poirot e Fassbender

       Quale gioia in questo sabato pomeriggio un po' noioso, un po' piovoso, accendere la tv, sintonizzarsi su rete4 per le solite puntate del telefilm di Poirot e vederne una nuova di zecca!! O meglio, nuova per me! Mai vista!


Titolo della puntata odierna: Dopo le esequie e, tra i protagonisti, il magnifico Michael Fassbender, attore superlativo oltre che bellissimo, futuro Magneto nei film di X-Men, nonchè protagonista di altri capolavori uno tra tutti l'ultima e più bella trasposizione cinematografica di Jane Eyre, capolavoro di Charlotte Bronte.


mercoledì 15 febbraio 2017

L'Ombra dello Scorpione di Stephen King


Ultimamente sto più leggendo che cucinando... ma molto di più!!! Sono almeno 3 anni che dico che sul Blog devo parlare un po' di libri, ma poi ci rinuncio. Ogni tanto ho menzionato un film, un fumetto, ma libri pochi. E' una cosa decisamente più impegnativa da fare... sarà quello?! Ma con l'anno nuovo mi sono riproposta di farlo, perchè ne sento il DOVERE. Troppe cose ci scivolano addosso, troppo spesso ci lasciamo trascinare dal quotidiano e, sempre più, viviamo nella banalità. Nel nostro piccolo dovremmo, invece, fermare i momenti importanti, allontanarci dalle brutture e concentrarci sull'intelligenza, sul bello. Dovremmo non va bene, Dobbiamo farlo, semplicemente...
In un mondo alla deriva dove si stanno perdendo tutti i saperi in nome della così detta normalità dell'essere (esistenza), dobbiamo imporci di esaltare il bello, o anche il brutto, o almeno discuterne, magari non da professionisti, ma farlo, per essere migliori, per metterci in relazione con chi ha i nostri stessi interessi! Per lo stesso motivo, da qualche anno, ho ripreso a ricamare. Sono sempre di meno le persone che lo fanno e anche quella è una cosa di cui si sta perdendo la conoscenza. Non va bene. Abbiamo il dovere di preservare la conoscenza in qualunque ambito.

Detto ciò, ho deciso di scrivere alcune cose su L'ombra dello Scorpione, non una recensione (chi sono io per farla?), solo le mie impressioni. E il primo libro letto nel 2017, spero che porti bene :D
Quest'opera è stata scritta dal Re nel 1978 ed è il suo quarto libro. Nell' 1987, Editore e Autore decisero di ripubblicare questo scritto così così come era stato concepito originariamente, cioè con circa 400 pagine in più!! Ed è questa l'edizione che letto io, pubblicata da Bompiani.
La traduzione non è felicisima soprattutto sui congiuntivi, ma si può sorvolare su questo problema visto che, su 926pagine, se anche ci sono 5 o 6 errori piuttosto gravi, tutto sommato non si fanno sentire. Un'altra nota: un commentatore, su Amazon, scrive che i caratteri sono troppo piccoli... lo segnalo... A me la lettura non ha infastidito, ma mi rendo conto che c'è chi ha problemi di vista e volevo far presente questo particolare.

Detto ciò, la trama è piuttosto semplice e catastrofica: un virus creato in laboratorio distrugge la popolazione mondiale (si presume) di certo quella americana, ma c'è chi sopravvive in quanto immune. Questi sopravvissuti cominciano a fare dei sogni in cui compaiono 2 personaggi: Mother Abagail, in diretto contatto con Dio (si, proprio lui!!!) dalla quale si recheranno i buoni; e Randall Flagg, incarnazione del Male e calamita per malvagi e derelitti... soprattutto derelitti. Nella prima parte del romanzo sono presentati i personaggi, la loro vita, cosa facevano, cosa gli succede al momento dell'epidemia, come reagiscono alla perdita dei loro congiunti... Poi cominciano a muoversi, a spostarsi, a incontrarsi e a dirigersi, seguendo i sogni, verso Mother Abagail o Randall Flagg. Questa parte è molto bella e ben scrittale caratterizzazioni dei personaggi rasentano la maniacalità ma, sapendo che avevo in mano un libro di quasi 1000 pagine ero tranquilla perchè era certo che qualche parola di troppo doveva pur esserci!. Nella seconda parte del racconto si formano le 2 comunità ed èchiaro che i così detti cattivi hanno intenzioni bellicose, perciò si arriverà ad uno scontro. Non vi sto a dire come si evolve la storia, ma è una lettura che consiglio, anche perchè in certe opere non è importante la trama ma il percorso letterario ;)
Ora voglio sottolineare alcuni aspetti di questo libro, negativi e positivi, ma è sempre un fatto di gusti:
  1. Le lungaggini ci sono. Io non le ho vissute male, insomma!! Il libro è enorme, non potevano essere tutti colpi di scena! Ma a tratti le parti semi-inutili si fanno sentire.
  2. Lo scontro tra bene e male poteva essere più generico, più metaforico... in realtà il dio di cui si parla è quello della tradizione occidentale e Flagg é l'incarnazione di Satana. Anche un po' forzoso il fatto che i 2 gruppi debbano pervenire necessariamente ad uno scontro.
  3. Un punto decisamente a favore è la cultura di Kinh!!In un racconto popolare come questo, per quanto articolato nella narrazione di luoghi, fatti e personaggi, é facile imbattersi in citazioni colte, nozioni non comuni ai più e descrizioni di fatti scientifici e sociali piuttosto complessi. Grandi lodi davvero!!

Potrei soffermarmi a prendere in considerazione qualche altro punto, in realtà non ne vale la pena. Il libro è bello, si legge volentieri ed è il caso di incamminarsi in questa avventura.



Un classico moderno, decisamente......

Asciugamani




        Direi che é il caso di finire il lavoro, se non altro per far compagnia a questo ;) Sperando che continuino le giornate di sole. 




   Felice pomeriggio a tutti!

lunedì 13 febbraio 2017

Torta Alligator




       Ebbene si, dopo averla vista da Alessandra, questa torta l'hanno rifatta in molti! E come non farsi coinvolgere? Te la mostrano ovunque, dicono che é squisita, che chiunque si é leccato le dita..... ebbene, bisogna provarla! Qui vi dico che si tratta di una 4/4 al cioccolato con l'aggiunta di caffé e arancia, quindi un miscuglio di sapori piuttosto intrigante.

        Per la ricetta copio dal post di Alessandra, che é molto più precisa di me e anche perché io, davvero, stamane non ho proprio voglia di scrivere... ;)

per uno stampo da 20 cm (torta ad un solo strato)
175 di burro morbido
175 g di zucchero semolato
3 uova
1 tazzina di caffe'
la scorza e il succo di una arancia non trattata
175 g di farina
70 g di cacao amaro
1 cucchiaino colmo di lievito per dolci

per due stampi da 20 cm (torta a due strati)
225 di burro morbido
225 g di zucchero semolato
4 uova
1 tazzina di caffe', colma
la scorza e il succo di una arancia non trattata
225 g di farina
80 g di cacao amaro
2 cucchiaini  di lievito per dolci

Forno: 180 gradi, modalita' statica

Procedimento 
per la torta ad un solo strato

1. in un'ampia terrina, montate bene con le fruste elettriche burro e zucchero, fino a quando i granelli dello zucchero non si sentiranno piu' sotto le fruste (piu' o meno)
2. incorporate le uova, uno alla volta, sempre montando
3. aggiungete il caffe' e il succo e la scorza dell'arancia, montando a bassa velocita'
4. setacciate farina, cacao e lievito e uniteli al composto
5. amalgamate bene il tutto
6. versate il composto nello stampo, precedentemente imburrato e infarinato, battetelo leggermente sul piano di lavoro per livellarne la superficie ed eliminare eventuali bolle d'aria e infornare, dai 20 ai 30 minuti (dipende dai forni): l'importante 'e non cuocere troppo la torta. Alla prova-stecchino, lo stuzzicadenti dovra' risultare senza residui di impasto, ma umido.
7. Sfornare, lasciare intiepidire per una decina di minuti, poi sformare su una gratella e lasciar raffreddare completamente. 

per la torta a due strati
Seguire il procedimento precedente, dal punto 1 al punto 5
6. Suddividete il composto in due stampi, precedentemente imburrati e infarinati e procedete come descritto nella ricetta precedente. Di solito, nei normali forni domestici, due stampi del diametro di 20 cm ciascuno riescono a stare sullo stesso livello: quindi potete farli cuocere contemporaneamente, con la stessa distribuzione di calore. Se non fosse cosi, e' meglio fare due cotture separate: intanto sono brevi e il lievito e' poco. 

per le glasse

Glassa a specchio di Elisa Baker
(l'ho usata per la torta ad un piano ed e' quella che vedete in foto)

Si dovrebbe fare al microonde, ma io ho sciolto tutto a bagnomaria

90 g di cioccolato fondente di ottima qualita'
30 g di burro
2 cucchiai di glucosio

Fate sciogliere tutto per bene a bagnomaria, poi mescolate per amalgamare tutti gli ingredienti fra di loro. 

2 cucchiai di acqua calda

Aggiungete due cucchiai di acqua calda, incorporandoli alla glassa sempre mescolando. 

Mettete un foglio di carta da forno sul piano di lavoro e disponetevi sopra la griglia con la torta. 
Fate colare la glassa, lentamente, solo al centro della torta: vedrete che, poco alla volta, si allarghera' a coprirla tutta, in una distesa liscia, senza bisogno di spatolature. Solo alla fine, rifinite i bordi con una spatola. Potete raccogliere la glassa che e' colata sulla carta forno e farla di nuovo colare sulla torta- oppure metterla da parte per altre preparazioni, oppure mangiarvela col dito. Fate voi. 

Ganache alla panna acida (Nigella Lawson)

175 g di cioccolato fondente
75 g di burro

Fateli sciogliere a bagnomaria. Mescolate bene. 
Poi aggiungete, in questo ordine

1 cucchiaio di corn syrup ( il miele è perfetto come sostituto- o il golden syrup, se lo avete)
1 cucchiaio di estratto di vaniglia
125 g di panna acida

Mescolate bene, sempre sul fuoco, a calore molto moderato. Gli ingredienti devono sciogliersi in una massa omogena. 
In ultimo, incorporate

300 g di zucchero a velo 

Togliete la glassa dal fuoco e montatela con le fruste elettriche fino a completo raffreddamento. Dovrete ottenere un composto molto spumoso. 

Spalmatene 1/3 sulla superficie di una torta, sovrapponete la seconda e coprite tutto quanto con il resto della glassa, spatolandola bene anche sui lati. 

Tenete in frigo fino a mezz'ora prima di servire. 



         Per la cronaca devo dire che, sebbene questa torta sia piaciuta a tutti, me compresa, non penso che per il momento la rifarò. Comincia a fare caldo, le giornate sono afose e la mia indole terrona mi spinge a cercare piatti e dolci più leggeri o comunque dal gusto più delicato.

        Dunque siete avvisati, se la fate sapete a cosa andate incontro :)))))))

giovedì 9 febbraio 2017

Graffe n.1



       Su uno dei miei sacri testi, "Il grande libro della pasticceria napoletana", sono riportate due ricette di Graffe. A vederle, voi direte, sono bomboloni... krapfen... e infatti il testo recita così: GRAFFE deriva da KRAPFEN che a sua volta prende nome dalla fornaia pasticciera austriaca Veronica Krapf, inventrice di una frittella rotonda, rigonfia, portante al centro un cucchiaio di marmellata (di solito, nel napoletano, si usa della confettura di amarene)





Poiché non voglio dilungarmi, scrivo subito la ricetta ;) e anche le mie modifiche.
      Ho fatto mezza dose e usato 2 uova e 1 tuorlo
      Ho usato lievito madre e quindi allungato i tempi di lievitazione. Potete usare meno lievito... fate come volete in base alla vostra esperienza.

GRAFFE N. 1
500 g farina
500 g patate che andranno lessate
  35 g lievito di birra
1/2 bicchiere di latte
  3 uova
  3 tuorli
100 g di zucchero
Pizzico di sale
100 g di burro
  • Impastate come al solito mischiando la farina con le patate schiacciate e il sale. Al centro inserite le uova e il lievito sciolto nel latte, per ultimo il burro.
  • Come vedete dalla foto sopra io ho impastato semplicemente con le fruste elettriche, niente planetaria, ma si può fare tranquillamente a mano
  • Avendo usato lievito madre (o poco lievito di birra) ho fatto lievitare in frigo tutta la notte e tirato fuori al mattino




  • Dopo 2 ore circa, quando l'impasto non era più freddo, ho dato le forme
  • Siccome la pasta era morbida ho fatto 12 pre-forme tra i 60 e i 65 grammi
  • Dopo mezz'ora di riposo ho arrotolato efatto lievitare come vedete qui sotto





Qui sopra le graffe hanno lievitato




Qui e nelle altre foto sono fritte, passate nello zucchero semolato e farcite con crema pasticcera. Nella ricetta originale era previsto di fare dei dischi alti un centimetro, mettere della marmellata di amarene su una parte di essi e chiuderli con un altro disco. Io ho sempre paura di farcire prima di friggere, quindi ho preferito fare così ;))  E poi volevo la crema!!!






lunedì 6 febbraio 2017

Insalata di fagioli rossi


          Devo dire che, da un po' di tempo, i legumi sono sminuiti nella nostra cucina. Anche se tutti ne lodano i benefici, a cucinarli sono in pochi... io per prima :((( Devo dire che per me sono un po' indigesti e per questo, in genere, cucino solo le lenticchie. Oltre al solito piatto di lenticchie con la pasta, amo molto questa insalata e anche questa: sono nutrienti e fresche in estate e leggere in inverno, quando non si vuole esagerare




       Non avevo mai assaggiato i fagioli rossi! Che spreco di vita!
Sono buonissimi, li prendevo a cucchiaiate dalla pentola! Anche in questo caso, per mantenerne inalterato il sapore ho preferito mangiarli in insalata. Qui sopra conditi con solo olio, prezzemolo, limone e un po'di aceto di mele




      In questo piatto é stato aggiunto il riso integrale, ma potete metterci quello che preferite, cipolla, pomodoro... come potete vedere ai link sulle lenticchie ;)

             Ciao e alla prossima!

sabato 4 febbraio 2017

Una Perla




        Solo la conoscenza batte la globalizzazione


Sentito a Presa Diretta, si parlava di lavoro.... Iacona era a Stoccolma, dialogava con un sindacalista. Lì i sindacalisti operano per i lavoratori e il garbato signore se n'éuscito con la frase di cui sopra :)))

        Buona serata a tutti!

mercoledì 1 febbraio 2017

Zuppa di Cipolle



      Non avevo mai fatto la zuppa di cipolle e dovevo recuperare! Negli anni avevo incrociato sul web diverse ricette o indicazioni, ma poi non mi ero mai cimentata, anche perché temevo che non piacesse al figliuolo ;)) Poi, qualche giorno fa, Franci Firi posta su fb questa versione, mi piace e decido di farla subito altrimenti rischiavo di passare oltre anche stavolta. Ve la propongo con le sue parole. Una preparazione semplice e ottima ;)




Zuppa di Cipolle di franci firi
Eccomi ! Allora per tre ciotole monoporzione : far stufare 2 grosse cipolle tagliate sottili con olio e volendo un poco di burro , unire una bella cucchiate di farina e far leggermente abbrustolire . Coprire con acqua o brodo vegetale oppure anche di carne ( io ieri sera di carne  ) e far cuocere circa 3/4 d'ora . Intanto tostate delle fette di pane , coprire con fettine di gruviera e ricoprire con il brodo e le cipolle . Spolverata di parmigiano e in forno a gratinare




     É tutto, buona giornata!